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Quanto, la start up del riso fondata dalla prof per diffondere la scienza

Quanto, la start up del riso fondata dalla prof per diffondere la scienza

Vercelli, nasce la start up del riso che promuove la conoscenza scientifica sui temi dell’alimentazione (e non solo), è uno spin off dell’Università dell'Insubria. Lanciato sul mercato “Ebano”, il riso nero ecosostenibile corto: non ha bisogno di trattamenti e consuma poca acqua. La founder, la professoressa Anna Cecilia Rosso: “Il nostro compito è diffondere la cultura della conoscenza”

L’Italia, con i suoi 220 mila ettari coltivati tra Piemonte e Lombardia, è il maggiore produttore europeo di riso. Una delle zone più vocate è la provincia di Vercelli. E proprio qui nasce Quanto, start up innovativa fondata a novembre del 2021 come uno spin off dell’Università degli studi dell'Insubria. La founder è la docente universitaria Anna Cecilia Rosso, che è riuscita ad unire una storica tradizione familiare (è originaria di Vercelli, e la sua famiglia sia da mamma che da papà, produce riso da diverse generazioni) alla sua passione per la divulgazione dei valori della scienza.

La famiglia Rosso fin dall’inizio del Novecento si è dedicata alla coltivazione del riso nella campagna del vercellese. La storia familiare arriva al trisavolo Pietro Rosso, il pioniere. Nel corso degli anni, molti dei discendenti si sono occupati più o meno direttamente del riso. L’ultima erede è la bis-nipote di Pietro, Anna Cecilia: nata in Canada, ha studiato economia alla Bocconi, emigrata a Londra nel 2007 per un dottorato all’University College of London, oggi è professore universitario e vive a Milano.

La start up che ha fondato con il marito Andrea Bracchi è di nicchia, produce poco più di mille scatole all’anno di riso, differenziate in tre linee. Parte della produzione di riso è della famiglia, la start up si occupa di selezionare le migliori varietà, della commercializzazione del prodotto finito e di comunicare come opera e quali sono le caratteristiche del riso.

“La passione per il riso è nel mio dna e io l’ho coniugata con il mio amore per la scienza”, dice Anna Cecilia Rosso. “Mi sono resa conto che, per colpa di noi ricercatori, tutto quello che noi sappiamo e studiamo non viene recepito nella nostra società. Ho pensato allora ad un modo semplice e alternativo di portare i messaggi della ricerca, sfruttando la capacità aggregativa del cibo, in questo caso il riso. E così è nato QuantoRiso.com. Quanto non è solo riso, ma è anche un portale finalizzato alla divulgazione scientifica. La capacità di comunicare la ricerca rimane un tema molto importante nella nostra società, il cui limite è emerso per esempio durante il Covid, quando i principi della scienza sono stati più volte messi in discussione”.

La start up ha deciso di selezionare per la distribuzione del proprio riso solo una nicchia di negozi, quelli più sensibili al quadro di valori aziendali: l’ecosostenibilità e la passione per la scienza. Per garantire la distribuzione anche a livello nazionale è stato aperto un ecommerce e sono presenti anche su Amazon, il sito di riferimento è www.quantoriso.com.

Tre sono le tipologie di riso Quanto immesse per ora sul mercato. Il Carnaroli Quanto, ideale per risotti, insalate e timballi; il riso rosso integrale Quanto, perfetto per accompagnare verdure, vellutate e zuppe. Ma il prodotto più interessante è il riso nero Ebano Quanto. In esso è cristallizzata la visione che Anna Cecilia ha voluto dare alla propria start up. Creato nel 2022, cresce infatti in modo biologico e veloce, è sostenibile, ha bisogno di poca acqua ed è naturalmente resistente alle malattie e parassiti quindi non deve essere trattato. Piace molto perché, per essere un riso medio, ha una consistenza diversa rispetto ai soliti risi integrali grazie anche alla sua capacità di assorbire meglio i sughi. Inoltre, dal punto di vista nutrizionale è molto bilanciato perché, così come il rosso, è un riso integrale.

“Il riso Ebano è sicuramente un'innovazione che piace tantissimo”, conclude Anna Cecilia Rosso. “Ma la nostra ricerca non è finita. A breve introdurremo una nuova varietà di riso rosso Quanto, prodotto in maniera più sostenibile. Sarà annunciato nei prossimi mesi. Quindi non solo diffusione di conoscenza ma anche di nuovi prodotti che possano rispettare la natura”.

Schede di approfondimento

La missione scientifica di quanto

Quanto Riso vuole anche essere un veicolo per divulgare (e finanziare) la ricerca scientifica. Quanto sostiene anche un progetto editoriale: vuole contribuire a creare consapevolezza su temi scientifici per tutte le persone che sono interessate a “sapere di più”, attraverso contenuti divulgativi. La filosofia di Quanto è quella di credere che la mente, e non solo il corpo, deve essere correttamente e sufficientemente alimentata, per affrontare le sfide del futuro, nel rispetto non solo del nostro pianeta, ma anche delle persone che lo abitano. Aiutandosi e relazionandosi con maggiore rispetto, si può migliorare, dal basso, l’intera società. Un bene di largo consumo, come il riso, si impegna a divulgare la ricerca scientifica, portandola sulla tavola di tutti. Avvicinare il cittadino alla scienza significa creare una nuova coscienza sociale, promuovendo così un percorso comune che, attraverso l’opinione pubblica, possa raggiungere anche le istituzioni o comunque una nuova dimensione nel rapporto sociale.

Il riso ebano: cresce veloce e beve poca acqua

Si chiama Ebano, è un riso nero nato in Italia. Rispetto agli altri risi integrali neri questa nuova varietà è la più precoce nei tempi di maturazione. Può essere seminata anche a fine giugno inizio luglio e nel giro di 90 giorni è pronta per la raccolta. La pianta arriva a 65 centimetri di altezza. Queste le caratteristiche agronomiche e merceologiche: è un riso con granello nero medio aromatico, con pianta a taglia bassa e ciclo precocissimo adatto a semine ritardate per rotazione in regime di agricoltura biologica, sostenibile e a basso impatto ambientale. Non richiede fertilizzante, preferisce il concime organico. Ha una produttività limitata dovuta al ciclo particolarmente corto. È resistente al brusone e non richiede trattamenti fungicidi. Ha una bassa capacità produttiva ma una buona resa alla lavorazione. Si semina fino ad inizio luglio a file interrate, in terreni di medio impasto e sabbiosi.

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